La fotografia è più di un semplice hobby; è un modo per vedere e catturare il mondo in modi unici e personali. Per anni, ho trovato gioia e soddisfazione nel catturare momenti attraverso l’obiettivo della mia macchina fotografica. Ogni scatto non solo racchiude un’immagine, ma anche emozioni e storie che risuonano con chi osserva. Tuttavia, la mia passione per la fotografia ha dovuto confrontarsi con una sfida inaspettata e devastante: il morbo di Parkinson.

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, provocando sintomi come tremori, rigidità muscolare e difficoltà nei movimenti. Quando mi è stata diagnosticata questa malattia, la mia vita è cambiata drasticamente. Le attività quotidiane che una volta erano semplici sono diventate sfide. Ma invece di rinunciare alla mia passione, ho deciso di adattarmi e trovare nuovi modi per continuare a fare ciò che amo.

Per me, la fotografia non è solo una passione, ma anche una forma di terapia. L’atto di scattare foto, l’interazione con i soggetti e l’analisi delle immagini hanno avuto un effetto positivo sul mio benessere mentale e fisico. La concentrazione richiesta per trovare l’inquadratura perfetta mi aiuta a distrarmi dai sintomi del Parkinson. Ogni scatto è una piccola vittoria contro la malattia.

La fotografia mi costringe a rallentare, a osservare attentamente il mondo intorno a me e a trovare bellezza in luoghi inaspettati. Questo processo meditativo ha un effetto calmante sulla mia mente e mi permette di sentirmi più presente e connesso con il mio ambiente. Inoltre, condividere le mie foto con altri e ricevere feedback positivo rafforza il mio senso di autostima e mi dà un obiettivo su cui concentrarmi.

La fotografia non solo mi offre un modo per esprimermi, ma mi permette anche di connettermi con altre persone. Ogni volta che scatto una foto, interagisco con il mio soggetto, che sia una persona, un animale o un paesaggio. Questa interazione è terapeutica, poiché mi aiuta a sentirsi meno isolato e più connesso con il mondo che mi circonda.

Ho scoperto che la fotografia è un potente strumento per raccontare storie e creare connessioni significative. Quando le persone vedono le mie foto, non vedono solo un’immagine; vedono una parte di me, delle mie esperienze e delle mie emozioni. Questo livello di comunicazione profonda mi ha permesso di formare legami più stretti con amici, familiari e altri appassionati di fotografia.

Nonostante le sfide poste dal morbo di Parkinson, la mia passione per la fotografia rimane intatta. Ogni scatto è una testimonianza della mia resilienza e della mia determinazione a non lasciare che la malattia definisca chi sono. La fotografia mi ha insegnato a vedere il mondo con occhi diversi e a trovare bellezza anche nei momenti difficili.